di Peter van Buren (Ron Paul Institute, 7 gennaio 2016)

Per chi ancora non capisce perché la Guerra al Terrore continua a fallire dopo più di 14 anni ecco qui un'altra lezione.

Ricordiamo tutti “Jihadi John”, il quale naturalmente non è mai stato chiamato così tranne che sui media occidentali. John (vero nome: Mohammed Emwazi) era un cittadino britannico che si è radicalizzato, si è unito all'ISIS e ha proseguito facendo cose orribili, incluse decapitazioni. I media, mano nella mano con la Casa Bianca e Downing Street, hanno pompato questo singolo sfigato in un supercattivo internazionale.

Quindi, quando finalmente la più potente nazione sulla terra lo ha ammazzato a novembre 2015 tramite droni e sortite aree da milioni di dollari, si supponeva che ci abbandonassimo tutti a celebrazioni-stile-bin-Laden, sulla strada verso la vittoria sullo Stato Islamico, con un po' di spirito di vendetta da Vecchio West buttato lì per farci sentire bene.

E ora indovinate?

C'è un nuovo personaggio a rimpiazzare Jihadi John. Ancora non ha uno stupido soprannome, perciò buttiamoci per primi e chiamiamolo Haji Hank. Ha ucciso cinque persone dichiarandole spie inglesi, e questa esecuzione è filmata in un video.

La strategia americana è chiamata colpo-alla-talpa [N.d.T.: da un gioco da lunapark in cui i giocatori colpiscono talpe che spuntano all'improvviso ricacciandole nelle loro tane]. Distruggete bin Laden e qualcun altro subentra - al Qaeda è ancora in giro, gente. Sopprimete al Qaeda fino ad un certo punto, e salta fuori l'ISIS. Ci sono moltitudini di Jihadi John e Haji Hank là fuori, che aspettano in fila. Persino la nazione più potete della terra non può ucciderli tutti. Fanno più che riprodursi; reclutano.

Il video che sono riuscito a rintracciare si ferma prima degli spari. Quelli che l'hanno visto per intero dicono che i cinque uomini sono tutti colpiti di punto in bianco. Il video termina con un bambino vestito con tuta militare che parla in inglese: "Uccideremo tutti i kafir [non credenti] che sono là".

Le agenzie di sicurezza britanniche hanno immediatamente cominciato a cercare di identificare l'uomo nel video e lavorano sull'assunto che si tratti di un vero messaggio dall'ISIS. "Gli investigatori britannici dovranno affidarsi all'analisi della voce per cercare di stabilire la sua identità e monitorare le chat su Twitter e altri social media, così come altre comunicazioni elettroniche, per trovare qualche indizio", scrive il Guardian.

Chat su Twitter. Vi faremo vedere noi.

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