di Daniel McAdams (RonPaulInstitute, 12 dicembre 2015)

Mentre il governo statunitense continua a fronteggiare - e a negare vigorosamente - accuse di aiutare segretamente l'ISIS e altri estremisti in Siria per portare avanti la politica di Obama sul cambio di regime in Siria, il più stretto alleato di Washington nella regione mediorientale mostra poche pretese di essere in guerra con al-Qaeda e altri estremisti.

In realtà, Israele sta apertamente venendo in soccorso del fronte al-Nusra, affiliato ad al-Qaeda, appena oltre il confine delle Alture del Golan, occupate da Israele.

Non solo Israele non fa alcun segreto della sua assistenza allo stesso gruppo responsabile per gli attacchi dell'11 settembre contro gli Stati Uniti, ma Tel Aviv sta persino invitando i media occidentali a "integrarsi" con le truppe israeliane mentre queste intraprendono pericolose missioni di soccorso in Siria. Ieri sul Daily Mail è uscito un articolo completo di foto e "immagini video dell'IDF",  le quali mostrano l'esercito israeliano mentre sconfina in Siria per soccorrere membri del gruppo affiliato ad al-Qaeda in Siria, feriti dalle forze del governo siriano che combattono la ribellione guidata da al-Qaeda/ISIS.

Non si tratta di una singola missione di soccorso di emergenza. Secondo l'articolo, Israele da tre anni conduce un programma di assistenza medica per i combattenti di al-Qaeda nella Siria meridionale. L'articolo stima che Israele abbia rimesso in sesto almeno 1600 estremisti islamici e li abbia rimandati a combattere il governo secolare della Siria. Le missioni sono state eseguite in condizioni di grande pericolo per i soldati israeliani coinvolti e costituiscono una spesa significativa per un piccolo paese: più di 13 milioni di dollari spesi finora.

Per quanto riguarda il perché Israele intraprenda quella che avrebbe l'apparenza in superficie di una missione suicida - sostenere estremisti islamici che ci viene detto siano nemici mortali di Israele - il Daily Mail riporta che mentre Israele afferma di agire strettamente per ragioni umanitarie, molti credono che Israele "abbia in realtà stretto un letale 'patto con il diavolo' - offrendo supporto ai militanti sunniti che combattono il presidente siriano Assad...."

Non sarebbe la prima volta che Israele supporta islamisti radicali contro gruppi secolari in Medio Oriente. Come Ron Paul ha fatto notare anni fa nell'aula del Congresso, "Hamas è stato incoraggiato e in effetti fatto nascere da Israele perché Israele voleva una forza di opposizione a Yassir Arafat."

Quali sono le implicazioni per le relazioni tra Washington e Israele, se l'alleato sta apertamente venendo in aiuto di un'organizzazione che ha attaccato e ucciso così tanti americani negli Stati Uniti? Con la pubblicazione dell'articolo del Daily Mail, ci saranno petizioni dall'aula del Congresso per applicare sanzioni a Israele? Ci sarà un taglio drastico ai miliardi di dollari dei contribuenti che ogni anno sono inviati a Israele - e quindi indirettamente ad aiutare al-Qaeda?

Ci sarà almeno una lettera dai toni forti al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, con la richiesta di smettere di agire come ospedale da campo di al-Qaeda nel sud della Siria?

Oppure Washington non ha nulla in contrario se Israele rimette in forma da combattimento estremisti islamici? Washington non teme che questi combattenti rimessi in sesto possano perseguire obiettivi americani o alleati agli americani, una volta di nuovo sul campo di battaglia in Siria? O forse Washington ha qualche tipo di rassicurazione che al-Qaeda non colpirà obiettivi o operazioni americani in Siria? E se è così, in che modo l'ha avuta?

Poco dopo gli attacchi dell'11 settembre, l'allora presidente George W. Bush notoriamente annunciò così la politica americana: "O siete con noi o siete con i terroristi". Questo significa che Israele è con i terroristi? O forse Israele è ancora "con noi" pur sostenendo certi terroristi necessari per implementare la politica di cambio di regime in Siria? Noi siamo allora con Israele e con i terroristi?

Così disorientante. Così tante domande difficili.

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Nota [MM]
In sintesi.  Gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali, in combutta con un paese islamico fondamentalista (l'Arabia Saudita), che per motivi suoi vuole una politica di espansione in Siria che rovesci il governo secolare di Assad, stanno appoggiando gli stessi terroristi estremisti islamici che indicano come nostri peggiori nemici, al tempo stesso scatenando e appoggiando un flusso di rifugiati musulmani nel mondo occidentale ( e certamente non in Arabia), tra i quali sarebbero alcuni terroristi che organizzerebbero attacchi omicidi in paesi occidentali, attacchi usati come motivazione per una guerra in Siria e Iraq presumibilmente contro gli stessi terroristi, però sostanzialmente rivolta a rovesciare governi e a ridefinire la mappa del Medio Oriente in senso favorevole al paese islamico fondamentalista di cui sopra, così facendo rischiando la guerra con un paese cristiano (la Russia), oltretutto potenza nucleare, che difende il governo secolare della Siria contro gli estremisti islamici.
Un candidato alle presidenziali americane (Donald Trump), il quale certamente non ha mai votato per bombardamenti in Medio Oriente che hanno ucciso moltissimi civili islamici (al contrario di molti politici suoi detrattori), mette in evidenza l'ovvio, cioè che se tra gli islamici si nascondono terroristi pericolosi forse sarebbe il caso di adottare un bando temporaneo ai visti di ingresso negli Stati Uniti per gli islamici, invece di farli entrare a frotte senza criteri. Un ricchissimo saudita (ricordiamo, il paese fondamentalista islamico che appoggia i terroristi e non accetta rifugiati) se la prende con il candidato insultandolo in tutti i modi. I media occidentali praticamente all'unisono condannano il ... candidato alle presidenziali americano.
Parrebbe la trama di un film demenziale.....

 

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