Il mondo non ha bisogno di più democrazia. Ha bisogno di più libertà, che è una cosa molto diversa.

di Joe Sobran (2002)

(su LewRockwell.com, 18 novembre 2014)

In tempi turbolenti come quello presente, gli americani si appellano con fervore alla "democrazia", che considerano equivalente alla libertà. Il presidente Bush è ansioso di imporre la democrazia in Iraq e in altri paesi il cui governo egli disapprova. Woodrow Wilson diceva di voler "rendere il mondo sicuro per la democrazia". Bush vuole rendere democratico il mondo intero. Sembra che tutti considerino assodato che la democrazia sia la forma ideale di governo.

Perché? Cosa c'è di così desiderabile nel governo della maggioranza? Una maggioranza può essere altrettanto tirannica di un singolo dittatore; le maggioranze hanno spesso spogliato minoranze e individui dei loro diritti, li hanno sfruttati, schiavizzati e assassinati. La democratica Atene ha giustiziato Socrate.

Il governo della maggioranza non è privo di utilità, fintanto che non minaccia o viola principi più fondamentali. Un circolo degli scacchi può eleggere i suoi amministratori, ma non può votare per cambiare le regole di base degli scacchi, altrimenti cesserebbe di essere un circolo degli scacchi.

I padri fondatori che scrissero la Costituzione americana dedicarono grandi sforzi a creare un sistema repubblicano in cui il governo della maggioranza fosse temperato e tenuto a freno da molti vincoli. Pensarono che la miglior garanzia di libertà fosse specificare i poteri del governo e limitarlo strettamente a quei poteri. Molti grandi filosofi politici dai tempi di Platone hanno temuto la democrazia, prevedendo che i demagoghi avrebbero stimolato e sfruttato le passioni egoiste della maggioranza. La miglior critica recente alla democrazia è il libro di Hans-Hermann Hoppe, Democracy: The God That Failed.

Ciononostante, oggi parliamo di America, libertà e democrazia come se fossero la stessa cosa. Si assume che il governo possa fare legittimamente quasi qualsiasi cosa, purché lo faccia con il supporto della maggioranza.

In realtà, non dobbiamo le nostre libertà alla democrazia. Le dobbiamo a tradizioni legali più antiche, ereditate dalla legge anglo-sassone: habeas corpus, giusto processo, presunzione di innocenza, il diritto ad essere giudicati da propri pari, eccetera. I padri fondatori furono sufficientemente saggi da mantenere queste protezioni contro il potere arbitrario dello stato.

Però la Costituzione, purtroppo, non è riuscita a fornire sufficienti salvaguardie. Le sue tutele sono state sovvertite - dalla democrazia. Il Bill of Rights sancisce che nessuno può essere spogliato della sua proprietà "senza giusto processo legale". Questo significa un processo individuale in cui è provato che l'accusato è decaduto dalla sua proprietà a causa delle sue stesse azioni.

La democrazia spoglia tutti noi della nostra proprietà tramite la tassazione e la svalutazione della moneta. Il cittadino medio dovrebbe commettere un crimine serio per essere sanzionato dell'ammontare che è forzato a pagare al governo in tasse annuali. Egli è, a tutti gli effetti, severamente punito senza un processo - per il fatto di vivere in una democrazia.

Tuttavia gli si dice che è fortunato a vivere in una democrazia. Perché? Perché può votare! E se sono di più i voti di gente che vuole che il governo prenda i suoi soldi e li dia loro? Bé, è andata male. E dopo tutto, può usare il suo voto per difendersi contro altri votanti. Questo, gli viene detto, è libertà.

Ovviamente si tratta di una presa in giro. Il voto individuale conta nella giuria di un processo, perché può decidere il verdetto, specialmente quando è richiesta l'unanimità. Ma quando sono milioni a votare e la semplice maggioranza è decisiva, il valore del voto individuale è praticamente zero. Un economista ha calcolato che sono maggiori le probabilità di essere investiti sulla strada per il seggio elettorale di quelle di fare qualche differenza con il proprio voto.

Non meraviglia che la democrazia sia stata definita come "due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a cena". E questo è quanto per l'idea che votare sia una fondamentale libertà, o che protegga la libertà. Più il governo americano è divenuto democratico e più è divenuto esteso e ingordo. Gli agnelli continuano a perdere le elezioni.

Il principio di democrazia è già sufficientemente cattivo in se stesso. Ma nella pratica la democrazia genera inoltre politici corrotti, concentrati su vantaggi di breve termine per se stessi. La brevità della loro carica fornisce loro l'incentivo a cogliere l'occasione fintanto che si può. La corruzione dilaga, spesso in forme tecnicamente legali, e numeri sospetti di "servitori pubblici" vanno in pensione con patrimoni che sembrano un po' fuori linea con i loro stipendi.

No, il mondo non ha bisogno di più democrazia. Ha bisogno di più libertà - una cosa enormemente diversa.

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Nota [MM]
Quante volte mi sento dire, con grande serietà e convinzione, che votare non solo è un fondamentale diritto, ma anche un dovere morale di ogni cittadino coscienzioso! In genere non si può far altro che ricacciare la tentazione di rispondere "Ma sei proprio sicuro di averci pensato bene?". L'interlocutore non capirebbe. Non ha mai contemplato l'idea che ci si possa pensare. Al di là di ripetere sempre le stesse frasi fatte, non saprebbe che altro dire.

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