Gary North  (garynorth.com, 4 giugno 2016)

Un titolo di giornale: Un esperto di Intelligenza Artificiale dice che l'economia nell'era dei robot ci forzerà a dare incondizionatamente denaro gratis alla gente.  L'articolo è su Business Insider:

Nel futuro, dare incondizionatamente denaro gratis alla gente potrebbe essere il modo più equo di affrontare un'economia portata avanti dai robot.
Quanto meno, questo è quello che crede Jeremy Howard, scienziato informatico ed esperto di intelligenza artificiale.
Secondo Howard, il bacino di lavoratori rimpiazzati continuerà a crescere esponenzialmente, e la soluzione è livellare le condizioni per tutti.

Di questi tempi ci sono in giro molti articoli come questo.  (Sono forse scritti da algoritmi comunisti?)

Pongo queste domande:

Per prima cosa, perché mai un esperto di intelligenza artificiale dovrebbe essere particolarmente qualificato ad analizzare la più fondamentalmente importante di tutte le domande pratiche di economia, quella che va indietro fino a Genesi 3:17-19: la scarsità?

Secondo, come può un'economia di robot prendere questa decisione sociale - cioè decidere per un sistema non progettato?

Terzo, qual è il significato di "forzare"?

Quarto, come può un sistema di ridistribuzione di ricchezza dare se prima non ruba?

Quinto, c'è qualcosa di incondizionato nella vita? Se è così, cosa? I teologi potrebbero dire "la grazia di Dio". Sorgono però queste domande: "Sulla base di quali condizioni giudiziali, da chi, quando, e concesso su che basi?" Anche questo: "La grazie è un puro dono. Non è concessa a tutti." E questo: "Dio non deve prendere alcuna grazia dalla persona A per concederla alla persona B."

Sesto, come funziona il denaro in un'economia non di mercato?

L'articolo non cita alcuna di queste domande.

Si appoggia all'assunzione universale di tutto il pensiero socialista, cioè l'assunzione che la natura non ponga alcun limite intrinseco. Quindi, la scarsità è il prodotto di istituzioni malvage - istituzioni basate sulla proprietà privata. "La proprietà è furto", annunciò Proudhon. Quindi, concludono i socialisti, lo stato deve riprenderla dai ladri e consegnarla a tutti. Per i socialisti questa è la linea di partito da 200 anni.

DENARO PER IL SOLO FATTO DI ESSERE VIVI

Ecco qui la minaccia, ci dicono: sostituzione universale dei posti di lavoro con macchine e computer. La domanda cruciale oggi è questa: "Il ritmo di rimpiazzo di lavoratori sta per diventare esponenziale?" Ci viene detto che sta per essere così.

Problema: tutto ciò non è visibile nel mercato del lavoro. La gente che vuole lavorare trova lavoro. Possono non essere posti di lavoro entusiasmanti, ma sono posti di lavoro.

Uber non usa ancora automobili che si guidano da sole. I call center indiani ancora non usano algoritmi.

Se la sostituzione avvenisse nel giro di una notte in una qualsiasi area di impiego, non ci sarebbe alcuna reazione condivisa. La società si può adattare volontariamente attraverso il meccanismo dei prezzi del mercato: salari più bassi per gli specialisti rimpiazzati.

In contrasto, i politici possono rispondere solo tramite la forza.

Vi dirò ora chi non agirà con rapidità sufficiente ad affrontare un andamento esponenziale: il Congresso. Il Congresso inoltre non risponderà con saggezza. Farà passare leggi che peggiorano le cose.

Non ho bisogno di un algoritmo per giungere a questa conclusione. L'esperienza passata è sufficiente.

Questi esperti di intelligenza artificiale che invocano denaro gratis universale sono ragazzi che hanno seguito un corso di sociologia prima della laurea. Da allora hanno creduto al paradigma socialista. Offrono risposte automatiche. Non usano intelligenza artificiale. Usano vera non-intelligenza.

LE SOLUZIONI DI CHI?

Se gli algoritmi sono l'unica cosa in grado di adattarsi in modo sufficientemente veloce ai cambiamenti esponenziali, come alcuni esperti di intelligenza artificiale ci dicono sia il caso (se non ora, presto), allora sarebbero gli algoritmi a dover decidere chi ottiene cosa. I computer dovrebbero avere realmente il controllo. In ogni caso, presto lo avranno. Questo è un familiare scenario di fantascienza.

Perché ci si dovrebbe aspettare che un singolo algoritmo mondiale produca un piano economico onnicomprensivo che piace ai socialisti dei vecchi tempi?

Perché dovremmo pensare che gli algoritmi concorderanno gli uni con gli altri?

Perché dovremmo aspettarci che gli algoritmi producano regole favorevoli alla gente piuttosto che ai computer?

Questi esperti di intelligenza artificiale pensano, agendo come i socialisti dei vecchi tempi, di essere loro più intelligenti degli algoritmi, presenti o futuri. Io chiedo: Se questa gente ha ragione riguardo alla capacità degli algoritmi di rimpiazzare la facoltà umana di prendere decisioni, perché questi algoritmi non giungono alla conclusione che le soluzioni da socialismo del diciannovesimo secolo sono superate?

Ipotesi di partenza errate, risultati errati. Come si dice in informatica: garbage in, garbage out.
Ipotesi del socialismo, fallimento garantito.

LA GENTE NON SI ADATTERA'

Questi apocalittici dell'intelligenza artificiale stanno dicendo che il libero mercato non reagisce alla disoccupazione.

Se il libero mercato non si adattasse, allora questo succederebbe perché i consumatori hanno smesso di comprare. Non usano più i beni, persino a prezzo zero. E' la fine della scarsità. E' anche la fine della logica economica, che è basata sulla scarsità. E' nirvana.

Solo che non è nirvana tutto da per sé. Ha bisogno di aiuto dai pianificatori centrali. Questo perché il libero mercato non offrirebbe più posti di lavoro a salari più bassi, a qualsiasi salario. Questa gente morirebbe di fame.

Sto esagerando? Io? Mister retorica di basso profilo? Non potrei mai eguagliare il signor Howard.

Secondo la logica di Howard, una volta che l'intelligenza artificiale avrà sostituito quei posti di lavoro, la società dovrà fare una scelta.
"Si vuole che metà della gente muoia di fame perché letteralmente non può aggiungere valore economico, o no?", chiede Howard.
Se la risposta è no, dice, allora il modo migliore per distribuire la ricchezza è l'implementazione di un reddito di base universale - un sistema di distribuzione della ricchezza basata non sul lavoro o sul livello di abilità, bensì sulla semplice premessa che tutti meritino lo stesso ammontare per vivere confortevolmente."
In un mondo post-scarsità, perché trattenere ricchezza senza darla alle persone solo perché questi non possono fornire qualche tipo di lavoro per creare ricchezza?", egli dice.

Capisco. Un mondo post-scarsità. Mai più nulla come questo:

Ad Adamo disse: «Poiché hai dato ascolto alla voce di tua moglie e hai mangiato del frutto dall'albero circa il quale io ti avevo ordinato di non mangiarne, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. Esso ti produrrà spine e rovi, e tu mangerai l'erba dei campi; mangerai il pane con il sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai». (Genesi 3:17-19)

No, si torna indietro al mondo di abbondanza prima della Caduta. "Spiacente, Dio, ma non comandi più. Comandano i computer."

PIANIFICAZIONE CENTRALIZZATA

Però i computer hanno bisogno di aiuto di pianificatori centrali. Non possono farlo da se stessi. Hanno bisogno di politici ed esperti e denaro gratis per tutti.

In breve, hanno bisogno della Federal Reserve. Hanno bisogno non solo di un programma di tassi di interesse a zero. Hanno bisogno di denaro gratis per tutti. Helicopter money. Nessuna condizione.

Niente più marxismo: "Da ciascuno secondo le sue abilità. A ciascuno secondo le sue necessità". Marx era un taccagno. Ci vuole questo: "Da ciascuno, uno specchio annebbiato. A ciascuno secondo il suo benessere - come definito da algoritmi che lo hanno a cuore".

Il nirvana è giusto dietro l'angolo ... se il Congresso agisce in fretta.

A me suona come un inferno.

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Nota [MM]
La traduzione di questo articolo di Gary North è da parte mia una sorta di replica all'articolo di Maurizio Blondet apparso qualche giorno fa su maurizioblondet.it, "Capitalisti, ancora uno sforzo".

In quell'articolo Blondet, bravissimo a mio avviso su molti temi ma di certo non in economia, parla anch'egli di robot e sostituzione dei posti di lavoro. La sua tesi è nientemeno che il capitalismo porta all'eliminazione dell'uomo (!!!). Il bello è che l'articolo prende spunto da una conseguenza delle leggi di salario minimo obbligatorio, cioè misure forzate dal governo, tutt'altro che capitalistiche e del tutto contrarie al libero mercato. Leggi che spingono il mercato a sforzarsi di trovare modi per riuscire nonostante tutto a servire i consumatori.

Capire la perversa malvagità delle leggi sul salario minimo obbligatorio, malvagità soprattutto verso i più deboli, richiede un po' di riflessione, però non sembrerebbe incredibilmente difficile. Ma perché stupirsi?  Addirittura la gente stenta a capire che c'è scarsità, qui sulla Terra. Tutti abbiamo a che fare con la scarsità, tutti i giorni; è continuamente di fronte a noi, eppure provate a dire che l'economia è basata sulla scarsità dei beni desiderati dall'uomo e le persone più insospettabili vi guarderanno come marziani.

E' passato molto tempo dalla Caduta, però l'uomo percepisce che la scarsità, così come la morte, è una punizione contro la sua volontà. Ne è inconsciamente risentito, e va a cercare colpevoli dappertutto.

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Update (8/6/16). Proprio non ci sono limiti alla confusione: oggi Blondet ha pubblicato un altro articolo, Qualche idea discutibile su un’idea discutibile, in cui si parla di "reddito di cittadinanza". Dove si dice che potrebbe essere una buona idea,  però sono totalitaristi i grillini per il modo in cui la propongono, e poi in alcuni casi, passati, presenti e futuri, ha fatto e farebbe danni tremendi, ma in conclusione "ha un senso una distribuzione di redditi: il capitalismo  terminale ha immiserito i salari e i salariati, fino a paralizzare i consumi". (!!!)  La ciliegina: "oggi che l’automazione  ultimo-tipo minaccia il 50%  dei posti di lavoro oggi coperti da umani", proprio come dice il sedicente esperto di intelligenza artificiale qui demolito da Gary North.

C'è di che rimanere a bocca aperta. Non è che siano esattamente (sbagliate) idee nuove, e già 150 anni fa Bastiat (Il luddismo non muore mai!) le demoliva con ironia. 

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Update (9/6/16)

Questa storia mi ha fatto ripensare allo scritto di Bastiat citato sopra e così sono andata a rileggerlo. Avevo estratto questo brano, che continua a piacermi moltissimo:

Se fosse vero, a priori, che il dominio dell’invenzione e quello del lavoro non possono essere simultaneamente estesi se non ai danni l’uno dell’altro, dovrebbe essere in quei paesi dove i macchinari sono più diffusi – in Lancashire, ad esempio – che dovremmo aspettarci di trovare il minor numero di lavoratori. E se, d’altra parte, stabiliamo che la potenza meccanica e il lavoro manuale coesistono, e in misura maggiore tra le nazioni ricche che tra i selvaggi, la conclusione inevitabile è che queste due forze non si escludono l’una con l’altra.

Non riesco a capire come possa un qualsiasi essere pensante trovare un attimo di pace stretto dal seguente dilemma. O le invenzioni dell’uomo non sono nocive al lavoro manuale, come attestano i fatti generali, dal momento che entrambi sono più diffusi in Inghilterra e in Francia che tra gli Uroni e i Cherokee, e, stando così le cose, sono su una strada sbagliata, nonostante non sappia né dove né quando ho perso la direzione; in ogni caso, vedo di essere nel torto, e commetterei il crimine di tradimento verso l’umanità se introducessi il mio errore nella legislazione del mio paese!

Oppure, le scoperte della mente umana limitano la quantità di lavoro manuale, come fatti specifici sembrano indicare; infatti, vedo tutti i giorni una macchina o un’altra sostituire 20 o 100 operai; e quindi sono forzato a riconoscere una flagrante, eterna e incurabile antitesi tra la potenza intellettuale e quella fisica dell’uomo – tra il suo progresso e il suo benessere presente; e in queste circostanze sono forzato a dire che il Creatore dell’uomo avrebbe ben potuto dotarlo di ragione, o di potenza fisica, di forza morale, o di forza bruta; ma che Egli si burlò di lui conferendogli, allo stesso tempo, facoltà che sono distruttive l’una per l’altra.

La difficoltà è opprimente e sconcertante; ma si trova una via di uscita adottando questo strano mantra: in economia politica non ci sono principi assoluti.

Non ci sono principi! Con quanta precisione Bastiat descrive in così poche parole il Blondet (e tanti altri) di tanti anni dopo! Le leggi sul salario minimo e il reddito di cittadinanza sono buoni o cattivi? Mah... se ne può discutere ... certamente in alcuni casi sono molto cattivi... però potrebbero anche essere buoni....

Le leggi sul salario minimo e il reddito di cittadinanza sono sempre, immancabilmente, in modo logicamente inevitabile, assolutamente cattivi. Fanno esclusivamente danni all'uomo e alla società (soprattutto ai più deboli). E sono sempre totalitari. Non possono che essere così. L'unico caso in cui non fanno danni è quando riguardano cifre così piccole da essere del tutto ininfluenti, ed è in questo modo che si insinuano fino a diventare idee accettabili nella mente delle persone.

La natura dell'uomo non cambia mai. Gira e rigira, siamo sempre a ridirci le stesse cose.

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Update (18/6/2016)

Sul sito di Maurizio Blondet in risposta agli articoli citati sopra sono apparsi almeno tre articoli di altri autori. Sono Reddito di cittadinanza: l’errore di Auriti, Robot al posto dell’uomo. A che punto è il discorso.  e  REDDITO DI CITTADINANZA E PROSPETTIVA AURITIANA: ALCUNE PRECISAZIONI , quest'ultimo scritto dall'impagabile Luigi Copertino.

Ne ho letto solo parti di ognuno, a sufficienza da rimanere sbalordita e scatenare in me complicate riflessioni incredule sull'hybris dell'uomo e sulle sue radici, ma non vorrei parlare di questo. La mia intenzione è citare solo un dettaglio. Copertino scrive nel suo articolo (si parla del reddito di cittadinanza):

Dunque non meraviglia il fatto che, come ha fatto osservare Maurizio Blondet, il reddito di cittadinanza era visto favorevolmente anche dal padre del neoliberismo monetarista, Milton Friedman, quale strumento per assicurare il reddito necessario a sostenere la domanda per assorbire l’offerta. Milton Friedman vedeva con favore il reddito di cittadinanza proprio perché esso si palesa come un superamento della presenza attiva, keynesiana, dello Stato nel mercato.

Ora, certamente non ho particolare simpatia per Milton Friedman (il padre della teoria monetarista), ma leggere che "vedeva favorevolmente il reddito di cittadinanza per assicurare il reddito necessario a sostenere la domanda per assorbire l’offerta" mi ha fatto saltare sulla sedia. Non conosco certo tutto quello che ha detto Friedman, però abbastanza affinché questa frase suonasse molto strana. Allora sono andata a controllare: tempo un minuto su Wikipedia e il mistero si è svelato.

Friedman non "vedeva favorevolmente il reddito di cittadinanza": vedeva molto sfavorevolmente il welfare state e propose che se proprio ci deve essere una forma di welfare state, allora sarebbe meglio che fosse nella forma di tassa sul reddito negativa; cioè, che le persone a basso o zero reddito ricevessero effettivamente soldi dallo stato. Questo non per "assicurare il reddito necessario a sostenere la domanda per assorbire l’offerta" (credo che Friedman si rivolterebbe nella tomba!), ma per scongiurare la possibilità che le persone più povere non abbiano di che soddisfare le necessità di base.

Non si tratta di un discorso economico, post-keynesiano o meno, non si tratta di mercato: si tratta della forma in cui aiutare i cittadini poveri. Diceva Friedman: il mercato libero è il modo migliore per creare ricchezza (e lavoro); sono contrario al welfare state; se proprio volete, lo stato può stabilire una forma di reddito (invece del welfare) ai cittadini più bisognosi in modo da assicurare che non ci sia nessuno che muore di fame.

[io non sono d'accordo con questa idea di Friedman, ma non è il punto qui]  Copertino cioè attribuisce a Milton Friedman qualcosa che non solo non è quello che egli pensava, ma è proprio in aperto contrasto.

Questo è, nello scritto di Copertino, semplicemente un passaggio in cui si cita il pensiero di un economista. Ci si potrebbe aspettare che almeno questo contenga qualcosa di vero. Sembra sia aspettarsi troppo.

Lascio immaginare il resto. Cito solo la frase precedente a quella su Friedman:

Il reddito di cittadinanza è, a un punto di vista storico, una idea post-fordista, una proposta di welfare post-statuale e post-keynesiano, molto confacente alla società liquida e nichilista fondata su un acceso individualismo anche, appunto, nella sua forma libertaria. Ecco perché tale idea è diventata il cavallo di battaglia della sinistra post-operaista, fuoriuscita dal ’68 anarco-libertario, molto vicina, per certi versi, all’anarco-liberismo americano.

La vita è piena di dubbi e il dubbio è il principale motore della conoscenza; ma una certezza che senz'altro ho maturato nella vita è questa: Quando qualcuno scrive una frase simile, di sicuro non ha nulla di serio da dire.

 

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