da RussiaInsider (28 febbraio 2017)

Perché ovunque nel mondo occidentale si considera normale un odio accanito verso la Russia? A parte le ragioni geopolitiche per pompare l'isteria anti-Russia sui media (la Russia ha risorse naturali come acqua dolce, petrolio, gas naturale, minerali preziosi, legname, ecc.), c'è qualcosa di più profondo in azione?

Crediamo sia così. Sta diventando sempre più chiaro che la Russia è essenzialmente l'ultimo paese rimasto sulla terra in cui i cristiani di razza bianca non si vergognano di essere cristiani di razza bianca. Non c'è niente di quella autoflagellazione che si incontra nell'occidente - incessanti pianti e scuse sul "privilegio".  La Russia è un paese multi-etnico e multi-religione in cui non c'è bisogno di vergognarsi di essere un cristiano di razza bianca. Difficile da immaginare, vero?

L'elezione di Trump ha fatto persino peggiorare questo odio per la Russia.

Molti progressisti e neocon sono a rischio suicidio ora che due due uomini bianchi forti e cristiani sono i leader dei due paesi più potenti al mondo.

Gregory Hood, in un articolo nel 2014, ha evidenziato in modo eccellente l'ipocrisia piagnucolosa e l'auto-denigrazione in atto qui:

Nel mondo di oggi, persino una "democrazia sovrana" vagamente conservatrice è sufficiente ad ispirare la rabbia fanatica della classe al potere a Washington e dei suoi media al guinzaglio. I media americani hanno fatto ricorso alla falsità conclamata descrivendo il conflitto nell'Ossezia del Sud anni fa. Più recentemente, quando la Russia ha ospitato le Olimpiadi Invernali, i giornali occidentali erano pieni di storielle e derisioni che dipingevano la Russia come una sorta di disastro da Terzo Mondo nello stile della commedia Borat. Stranamente, non hanno fatto menzione dei disordini di massa e delle infrastrutture al collasso nel Brasile della Coppa del Mondo. Quando le Pussy Riot hanno interrotto una messa con una protesta infarcita di oscenità, il Segretario di Stato americano ha posato con loro per una foto, e John O’Sullivan del National Review le ha definite "virtuose" e "religiose". I media progressisti americani sono molto più ostili verso la Russia di Putin di quanto fossero verso l'Unione Sovietica, e i conservatori appaiono entusiasti di combattere un nemico politicamente corretto piuttosto che gente più scalcagnata dalla pelle scura.

Ogni giorno che passa i patrioti con valori tradizionali si rendono conto sempre più di avere molto più in comune con la gente di analoghe inclinazioni nei paesi che i media dicono loro di odiare, di quanto abbiano con i serpenti globalisti che li governano.

Nel frattempo, i progressisti e i neocon sono assetati di sangue.

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