Un (divertente) dialogo inventato che riassume le notizie degli ultimi giorni

di John V. Walsh (LewRockwell.com, 30 luglio 2016)

E' notte fonda a New York, una città che sa come tenere i suoi segreti. All'ultimo piano della Trump Tower, un uomo siede in solitudine, twittando sulle verità dolorose della vita. Donald Trump, miliardario.

Molto sotto, una limousine nera si accosta all'entrata posteriore in un vicolo stretto e male illuminato. Ne scende, con l'agilità di un atleta navigato, una figura con occhiali scuri, un impermeabile nero e un cappello di feltro ancora più nero. Viene fatto entrare rapidamente.

Dopo aver salito di corsa i tanti piani per arrivare in cima, egli giunge alla presenza del miliardario. Si toglie il cappello ma non gli occhiali. Il miliardario lo accoglie con un grande abbraccio.

The Donald.  Fratello Vlad, sono così contento che tu sia riuscito a venire! Magnifico! Un vero onore per me. Un grandissimo onore. Magnifico! Hai fatto tutta quella strada anche solo per una chiacchierata! Come sei arrivato fin qui?

Vlad.  Fratello Donald, come stai? Nessun problema ad arrivare qui. Mi sono lanciato con il paracadute su Central Park da uno nei nostri più grandi bombardieri. Bellissimo! Naturalmente, i radar americani non sono stati in grado di vederci. E' la stessa ferraglia che usano anche  per i sistemi "antimissile". E tornerò a casa con un volo commerciale. Devo solo riuscire a passare la TSA. Ma loro non ti guardano nemmeno, a meno che tu non sia una nonna disabile.

The Donald.  Lo so che quella roba antimissile è una schifezza. Siamo stati  totalmente derubati dal complesso militare-industriale. Mi hanno fatto davvero incazzare. Questo andazzo finirà presto, molto presto. Molto molto presto.

Vlad.  Accidenti, fratello Donald, apprezzo che tu sia un uomo di pace, ma per te in primo piano ci sono sempre i soldi.

The Donald.  Un penny risparmiato è un penny guadagnato, Vlad. 

Sapete chi ha hackerato la DNC [N.d.T.: Convention Nazionale del Partito Demcratico] e ha dato le mail ad Assange?

Vlad. Non lo sappiamo. Noi non l'abbiamo fatto, come ben sai. Nessuna interferenza nelle elezioni di altri paesi; non ci piace quando gli Stati Uniti lo fanno a noi, e non abbiamo alcuna intenzione di farlo agli altri. Abbiamo un sospetto su chi abbia preso le email, ma non possiamo esserne sicuri. E' stata la DNC stessa! Hanno hackerato se stessi, poi hanno accusato me di averlo fatto. L'idea era di far sembrare che stessi interferendo per aiutarti. Non facciamo queste cose, come ho già detto.

Sono davvero giochi sporchi quelli che è arrivata a fare la banda della DNC. Non ho mai visto nulla del genere - nemmeno dalla Nuland e dal barboncino ai suoi comandi Poroshenko.

Allo stesso modo, la banda di Hillary ha fatto tutto quello che ha potuto per distruggere Bernie. Peccato che alla fine lui si sia dimostrato così debole. Posso capire la rabbia dei suoi sostenitori, che lui ha tradito.

The Donald.  Che peccato. Bernie diceva anche delle cose giuste.  Però il sistema è truccato. Non ha mai avuto una possibilità perché lui non aveva la tenacia necessaria.

Hai informazioni sull'ISIS?

Vlad.  Sempre le stesse. La fazione di Hillary nel vostro governo continua a dare supporto all'ISIS tramite i vostri alleati. E il vostro governo ci sta spendendo un sacco di soldi.

The Donald.  Lo so bene. Uccidono innocenti laggiù, inclusi americani, e per lei siamo noi a dover pagare. Uno spreco di vite - e un colossale spreco di denaro.

Vlad.  Accidenti, Donald, hai gli occhi sempre puntati ai soldi. Qualche volta ho degli incubi sul primo accordo commerciale che negozierò con te l'anno prossimo. Temo che negozierai fino a toglierci la camicia.

The Donald.  Meglio uno scambio di denaro che uno scambio di bombe nucleari, Vlad. Siamo d'accordo su questo.

Vorrei arrivare alle elezioni generali spendendo in spot pubblicitari altrettanto poco di come ho fatto nelle primarie. Quasi niente! Quanto mi piacerebbe riuscire a fare un'operazione a basso costo dello stesso tipo per i miei campi da golf.

Vlad.  Fratello Donald, temo che il New York Times sappia che stiamo discutendo una futura struttura di pace tra i nostri paesi, un nuovo disgelo. Faranno molto chiasso tutti insieme per impedirlo.

The Donald.  Non ti preoccupare di loro. Hanno sempre meno influenza. Poca gente e il numero sta precipitando. I pazzeschi attacchi dei media verso di me - e di te - hanno contribuito a minare la loro credibilità.

Il direttore del Times ha scritto un articolo proprio l'altro giorno lamentando che il giornale è fuori sintonia con tutto il pubblico americano tranne un piccolo segmento. Si tratta di notizie fresche per i giornalisti al Times, che tu ci creda o no.

La caduta del New York Times è cominciata con le bugie in prima pagina sulle armi di distruzione di massa che ci hanno portato all'invasione dell'Iraq, e si è conclusa con i loro pazzeschi e incessanti attacchi verso di me. Questi attacchi potrebbero rivelarsi la loro Waterloo. La loro attività stessa potrebbe essere minacciata. In realtà, sono uscite oggi notizie secondo cui i profitti del Times stanno calando rapidamente. Ovviamente, mio genero potrebbe essere in grado di raccogliere i pezzi e diventarne il proprietario - a prezzi d'occasione, aggiungerei.

Vlad.  Un'altra cosa. Ci giungono voci di un piano di assassinio contro di te. E' meglio che metti sempre quel cappellino rosso che ti abbiamo dato. Lo so che quel cappellino è ridicolo, ma possiamo arrivare solo fino ad un certo punto con le fodere d'acciaio.

I neocon sono pronti con i cecchini che hanno usato in piazza Maidan. Gente feroce.

The Donald.  Bè, conosci il detto. Non puoi vivere nella paura se vuoi riuscire a fare le cose.

Ho un altro favore da chiederti. Sai per caso chi ha le 30.000 email mancanti di Hillary?

Vlad. Non lo sappiamo. Ma le nostre miglior informazioni sono che il Mossad le abbia. Forse dovresti offrire una ricompensa per chi le porta.

The Donald.  Proprio no. Non voglio spendere soldi.

Buonanotte, fratello Vlad.

Vlad.  Buonanotte, fratello Donald.

(mormora tra sé uscendo) Certamente è un grande uomo di pace - ma accidenti che taccagno.

 

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