da The Voice of Russia, 21 febbraio 2014

L'ex-candidato repubblicano alle presidenziali e celebre libertario Ron Paul ha avviato una petizione per chiedere clemenza per Edward Snowden, l'ex-impiegato per una ditta appaltatrice della National Security Agency che ha rivelato informazioni sui programmi di sorveglianza messi in atto dall'agenzia americana. The Voice of Russia ha chiesto al dottor Paul di commentare sulla sua iniziativa e, con l'occasione, gli ha chiesto il suo parere sui drammatici eventi in Ucraina, la situazione in Siria e i dialoghi sul nucleare con l'Iran.

 

The Voice of Russia: dottor Paul, Lei ha dato il via ad una petizione per l'ex-impiegato per la National Security Agency  Edward Snowden. Per quale ragione l'ha fatto e che successo ha la sua iniziativa?

Ron Paul: E' da molto tempo che dico che Snowden ci ha reso un grande servizio perché ha cercato di dire agli americani cosa realmente stava avvenendo nell'ambito del governo. Per questo motivo lo ho elogiato, sebbene altri volessero condannarlo e  accusarlo di tradimento e di ogni altra cosa. Ma dall'inizio dell'intera storia che diventa di pubblico dominio facendoci scoprire cosa aveva fatto, l'atteggiamento è cambiato. Molti americani ora simpatizzano, probabilmente la maggioranza degli americani, eppure i leader e i partiti Repubblicano e Democratico rimangono molto favorevoli alla segretezza delle azioni del governo. Sembra esserci uno scontro inevitabile tra i diritti del popolo e i funzionari governativi, i quali pensano di essere loro a doverci comandare come vivere. Siccome pensavo che ci fosse una sconnessione tra questa situazione e il Ron Paul Channel, abbiamo dato il via a questa petizione per dare un segnale chiaro. Il presidente probabilmente non dirà: "oh, okay, lui ha una pila di firme e mi farà cambiare idea", ma nel tempo l'opinione pubblica può essere molto, molto importante. Ad esempio, l'opinione pubblica è stata determinante nel frenare il presidente e i suoi piani per bombardare la Siria. Penso che alla fine dei conti l'opinione pubblica sia molto più importante di quanto credono i politici. E' per questa ragione che sul RPChannel abbiamo fatto questo. E vogliamo manifestare, i numeri contano, più nomi abbiamo meglio è e chi può dire che non ci sarà abbastanza pressione. Forse forzeremo i politici a ripensare e naturalmente, se qualcuno vuole unirsi a noi in questo sforzo, il modo migliore è andare su ronpaulchannel.com e cliccare su "Take action", è veramente facile sottoscrivere la petizione. Penso sia molto utile avere il maggiore numero di persone possibile.

Dottor Paul, Lei ha detto che Snowden merita un processo equo e una sentenza ragionevole. Cosa ha in mente per processo equo e ragionevole sentenza? Significa che Lei ritiene che sia colpevole in qualche misura?

Bè, non è esattamente quello che ho detto. Credo ci sia un po' di confusione su quella frase. Se lo accuseranno di qualcosa, sicuro, egli dovrebbe avere un processo equo. Ma io penso che sia perfettamente innocente quindi non è una ragionevole sentenza quello che vorrei. Vorrei che avesse clemenza, vorrei che fosse esonerato, vorrei che fosse ancora un cittadino americano e potesse tornare a casa. Questo è il mio obiettivo, penso che il nostro governo abbia una colpa più grande della sua perché il nostro governo ci ha mentito e ha violato la Costituzione, questa è una colpa molto maggiore rispetto a qualcuno che ha tecnicamente violato una legge, la principale legge è la Costituzione; se Snowden ha fatto tutto per il beneficio dell'America, senza mai vendere il materiale, non è come se l'avesse fatto per darlo ad un altro stato che ci volesse danneggiare. Qualcuno lo ha accusato di questo, ma nessuno ha nessuna prova che sia stato così, il suo caso è stato molto più onerevole di così, e questa è la ragione per cui vorrei che fosse esonerato, non sono d'accordo sul compromesso di una sentenza equa perché non credo sia quello che è necessario.

Il governo sosterrà che hanno dovuto farlo, che dovevano avere un simile livello di segretezza per difendere la nazione. E' una faccenda di sicurezza nazionale, in cui qualsiasi cosa è ammessa. Sarebbe d'accordo con questa argomentazione?

Non sono d'accordo perché c'è un limite. Il ruolo del governo è proteggere la nostra libertà sotto la Costituzione. Non è proteggere il governo. La segretezza serve a proteggere la privacy della gente, invece girano la questione alla rovescia. L'unico modo in cui si può concepire un po' di segretezza del governo sarebbe se fossimo coinvolti in conflitti armati, se fossimo durante la Seconda Guerra mondiale e ci fossero segreti militari. Sì, penso che in questo caso sia un po' diverso ma nelle normali operazioni il fatto che il governo ci spii non è proteggere la nostra privacy, mentre allo stesso tempo loro vogliono privacy assoluta e segretezza del governo. Io ho lavorato molto sulla politica monetaria che considero molto, molto significativa e ha molto a che fare con la sicurezza finanziaria del nostro paese, e applico qui la stessa cosa. Non voglio che il governo abbia questo privilegio e questa possibilità di nascondere tutto al popolo americano.

Dottor Paul, sappiamo che tutti spiano tutti, purtroppo o forse per fortuna, non lo so. Non sono io a dover giudicare. Perché c'è stato il caso Snowden, perché le sue rivelazioni hanno sollevato un così enorme polverone negli US e in Europa?

Perché anche se è vero che i governi notoriamente spiano e sono sempre alla ricerca del prossimo nemico, ci sono state troppe bugie, Ci hanno detto che il nostro governo non spia i cittadini americani, e guarda un po' ci hanno mentito, ci spiavano e lo spionaggio era enorme. Quanto meno siamo stati portati a credere che spiavamo solo i potenziali nemici, non i nostri stretti alleati e abbiamo scoperto che non era vero. Penso che l'intero sistema fosse proprio fuori controllo. Gli americani sono piuttosto tolleranti nel permettere che il governo faccia molto più di quanto dovrebbe ma credo si sia raggiunto il punto di rottura ed è per questo che riceviamo molto supporto sul sostegno a Snowden. Ma il nostro governo e altri dicono: se aveva queste informazioni perché non le ha portate alle commissioni e non è passato attraverso tutto il processo. Qui è dove l'imparzialità scompare, lui sapeva quello che è successo in passato; una persona come me che è stata là, lasciate che ve lo dica, la gente che guida le nostre commissioni di sicurezza non gli avrebbe riservato un trattamento onesto, hanno già deciso in partenza. Lo chiamano traditore, lo hanno già condannato e lo avrebbero messo in prigione per la vita se ne avessero avuto il modo. Snowden non ha una possibilità, per questo la clemenza è così importante.

Quanti danni ha fatto quello che è successo alle relazioni US-EU?

Quello che succedeva prima del rilascio di queste informazioni era orribile. Il danno è stato per gli americani e per il nostro intero sistema di governo. Il fatto che abbiamo saputo quello che avveniva non ha danneggiato alcun individuo, nessuno è stato ucciso per questo, cercavano meticolosamente di prevenirlo, ma credo abbia fatto molti danni alle nostre relazioni diplomatiche con vari paesi. Penso che abbiano passato i limiti e penso che la nostra reputazione ci abbia perso molto e che l'unica cosa che ci tiene su sia la nostra potenza militare, non il fatto che il mondo ci veda come un grande leader morale. Penso che ci sia stato un tempo in cui l'America lo è stata ma ce ne siamo allontanati. Penso anche che siamo visti spesso come una potenza che impone la sua volontà economicamente e, naturalmente, la sostiene con la forza militare; questo è il tipo di politica estera che non ho mai appoggiato.

Chi sostiene quel tipo di politica estera direbbe che lo fa per proteggere i deboli, per eliminare l'inequità nel mondo. Questa è stata ed è ancora una posizione ufficiale degli US, diciamo ad esempio sulla Siria. Ha qualche commento in proposito?

Quella è la scusa, ma sono esattamente le stesse parole usate per promuovere socialismo e comunismo, bisogna prendersi cura dei deboli. Il ventesimo secolo ha dimostrato che il socialismo radicale non aiuta i deboli per nulla, accresce solo i potenti che hanno il controllo del governo, il che fa peggiorare le cose. Applichiamo questa idea alla politica estera, andiamo in Siria a proteggere i deboli, quindi dobbiamo intervenire e finiamo col supportare al-Qaeda. Non abbiamo la responsabilità morale e l'autorità di fare questo, non lo facciamo per i propositi giusti, andiamo là per i motivi sbagliati. E anche se funzionasse, non sarebbe giusto. Non abbiamo il diritto di scegliere dittatori in giro per il mondo. Guardate quello che è successo in Egitto, abbiamo sostenuto il dittatore militare per decenni dandogli miliardi di dollari e alla fine abbiamo appoggiato il suo rovesciamento. E poi diciamo voi dovete essere democratici e avere elezioni e così viene fatto ma non ci piace chi viene eletto. Così aiutiamo a rovesciarlo e torniamo alla dittatura militare. Non dovremmo fare nulla di tutto questo; è tutto fatto nel nome di aiuto ai deboli e poveri, di equità, ma questi argomenti sono identici agli argomenti in campo economico. C'è bisogno di un governo per assicurare che nessuno imbrogli, rubi e usi la forza e prenda da qualcuno per dare ad un altro. Ma questo è completamente diverso dall'usare la forza delle armi del governo per dire agli altri paesi cosa devono fare o ridistribuire la ricchezza all'interno del nostro stesso paese.

L'argomento numero uno di oggi riguarda i drammatici eventi in Ucraina. Cosa suggerirebbe? Cosa dovrebbero fare gli US, l'UE e altri paesi del mondo riguardo alla situazione in Ucraina? Solo stare fermi a guardare? O interferire, e se interferire, in quale modo?

Dovrebbero lasciare che siano gli ucraini ad affronatare  il problema. Ho appena ascoltato qualcuno dall'Ucraina alla radio e mi sembrava molto ragionevole, diceva la stessa cosa che direi io. Ha detto che dovrebbero essere loro in grado di risolvere il problema. Non ci dovrebbe essere violenza. E né la Russia né gli US dovrebbero intervenire. Si dovrebbe far valere il principio di auto-determinazione, ne abbiamo parlato per secoli ma non appena un popolo determina qualcosa che ad una parte non piace, allora si interviene. Credo che guidare con l'esempio sia molto meglio della pretesa di poter dire agli altri cosa fare. Auto-determinazione e capire che piccole unità di governo sono meglio di grandi unità di governo. L'Ucraina è l'est che incontra l'ovest, parlano lingue diverse, è la separazione dell'Europa dall'est dalla Russia; questo potrebbe essere il momento giusto per tentare quello che è già stato tentato una volta, quando 13 paesi sono stati uniti in un corpo a maglie larghe chiamato confederazione [Nota: si riferisce alle 13 colonie americane]. Aveva qualche intoppo in origine ma ognuno era autosufficiente, erano essenzialmente considerati paesi individuali; poi quell'obiettivo si è perso, ma non c'è ragione perché la gente ragionevole da entrambe le parti non possa sedersi e dire che la parte orientale ha diversi obiettivi e regole rispetto alla parte occidentale. Perché non limitiamo ad un paio di cose quello che facciamo insieme? Saremo una confederazione, saremo amici, avremo scambi commerciali e noi governeremo in una metà e voi governerete l'altra metà e avrete altrettanta indipendenza di quella che un tempo noi pensavamo di avere tra i nostri stati. Potrebbe essere una soluzione se si accettano due cose: niente violenza e principio di auto-determinazione. Così si risolverebbe il problema. E molti lo pensano. Sono solo quelli al potere a non voler rinunciare al potere sull'Ucraina. Non sono molti dai paesi stranieri a supporto degli ucraini dell'est e quelli che supportano gli ucraini dell'ovest vogliono influenza, vantaggi economici, e non rinunceranno al potere facilmente. Il loro stesso governo è già stato scoperto mentre discutevano su chi formerà il nuovo governo? Quale leader metteremo in carica? E' proprio brutto. Questo tipo di intervento è sbagliato ma sarebbe sbagliato da entrambi i lati. Se il mondo cominciasse a pensare in termini di non-interventismo, non-violenza, dialoghi ragionevoli tra governi più limitati la gente potrebbe vivere molto più pacificamente e felicemente.

Un esempio di questi dialoghi è il nucleare iraniano. Cosa ne pensa dei dialoghi in corso? E' a favore di dialoghi diretti con Teheran? Ci vede qualche probema?

In generale sì, sono a favore; anche se penso che in questo caso le motivazioni siano sbagliate sono un fervente sostenitore della diplomazia, penso che parlare sia molto meglio che lasciar volare le bombe. Spesso uso quest'esempio: persino al culmine della Guerra Fredda Kennedy almeno parlava con Kruscev e almeno non abbiamo permesso che i due paesi scatenassero una guerra nucleare. Quindi dovremmo parlare, anche se la motivazione degli Stati Uniti è raggiungere i loro obiettivi. Quando abbiamo negoziato sulla Siria, la nostra posizione è stata "c'è una cosa su cui dobbiamo essere d'accordo prima di cominciare a parlare, ed è che Assad se ne deve andare". Siamo pronti a liberarci del dittatore e temo che la motivazione sia solo questa. Penso che il pericolo dagli iraniani per gli Stati Uniti, per la sicurezza nazionale, sia zero. Non arriveranno da noi e non cominceranno a lanciarci bombe.

Specialmente se riuscirete ad installare uno scudo anti-missile in Europa.

Sì, c'è anche quello. Penso sia un'aggravante.

Ero sarcastico, mi scusi.

Non abbiamo bisogno di quello per la nostra sicurezza.

Dottor Paul, molte grazie e un'ultima domanda. Lo so che Lei ha detto che non lo farà ma La vedremo nel 2015 durante la campagna per le presidenziali?

Potrebbe essere che mi vediate ma non sarò un candidato. Starò ancora lavorando con il Ron Paul Channel per far pensare la gente sui temi importanti, come è sempre stato il mio obiettivo principale nella vita politica, cioè far capire alla gente perché la libertà è importante, perché occuparci solo degli affari nostri in politica estera è importante, perché il libero mercato può portare a maggiore prosperità per tutti. E' su questo che continuerò a lavorare.

C'è qualcuno che possa prendere il suo posto in futuro, magari come candidato?

Nessuno è indispensabile; credetemi, sono sicuro che ce ne saranno in abbondanza.

Dottor Paul, mille grazie per il tempo che ci ha dedicato.

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[Nota: credo di poter dire non c'è persona al mondo che io stimi più di Ron Paul e con cui mi trovi più d'accordo sul piano delle idee. Tuttavia, su certi fatti specifici qualche volta il nostro giudizio differisce, almeno in superficie. Il punto è che Ron Paul parla di certi fatti giudicando nell'ipotesi "che sia vero". Il mio giudizio su Edward Snowden sarebbe simile al suo, però appunto "se fosse vero". La vicenda Snowden per me puzza di bruciato lontano un miglio: non ha rivelato nulla che chi era attento in realtà non sapesse già; nella sua biografia si legge che da giovanissimo lavorava per la CIA, e molto verosimilmente ha continuato a farlo; tanto clamore ma nessuno è riuscito a prenderlo. Tutti i dettagli contribuiscono a rendere la vicenda molto sospetta. Non è solo la nota rivalità tra CIA e NSA. Il fatto è che l'obiettivo di tutti i programmi di spionaggio, da che esiste il mondo, è far sapere che si è spiati e tutti sono accusabili. Cosa servirebbero tanti sforzi per spiare se nessuno sapesse di essere spiato? A me sembra che leggendo bene tra le righe di questa intervista si intuisca che Ron Paul alla storia di Snowdeni non ci crede nemmeno lui. MM]